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L'alito cattivo nel cane da cosa può dipendere?
12 Dicembre, 2019

I nostri amici cani spesso riescono a lasciarci davvero senza fiato. E non solo per la loro incontenibile esuberanza nel farci le feste, ma anche per il loro alito, che non sempre è fresco e gradevole.

Proprio come gli esseri umani, infatti, anche fido può soffrire di alitosi, le cui cause possono essere attribuibili a diverse patologie, legate sia al cavo orale che all’apparato gastrointestinale.

Alito cattivo nel cane, le cause  

Ce ne accorgiamo in fretta, quando ci danno una bella leccata in faccia, quando ci sbadigliano vicino o quando iniziano ad ansimare per il caldo o dopo una corsa. L’alito cattivo nel cane è una problematica molto diffusa che può rendere la convivenza ravvicinata con lui parechio fastidiosa.

Ovviamente l’alitosi del cane non dovrebbe essere sottovalutata in quanto potrebbe essere il campanello d’allarme di patologie non solo dentali ma ben più gravi.

Patologie dentali o orali  

L’alito cattivo nel cane è generalmente provocato da problematiche della bocca, come la presenza di tartaro sui denti, gengiviti o ascessi. Proprio come accade per i denti dell’uomo, anche quelli del nostro amico a quattro zampe sono colpiti dalla placca batterica, portatrice di moltissimi germi responsabili di patologie dentali, quali carie, parodontite o gengivite.

L’alitosi è inoltre spesso accompagnata anche da gengive sanguinanti e salivazione eccessiva. Alcune razze più di altre, fra l'altro, sono maggiormente colpite da malattie del cavo orale, ossia i cani di taglia piccola: questi ultimi, infatti, a causa della conformazione della testa hanno denti più piccoli e vicini tra loro, che ne facilitano la formazione di carie e batteri.  

Naturalmente se al cane puzza l’alito è perché ha abitudini alimentari scorrette o una  scarsa o assente igiene del cavo orale, alla quale deve essere il proprietario a provvedere. Del resto quanti padroni lavano i denti al proprio cane regolarmente e si preoccupano della freschezza del suo alito? Davvero pochi. È anche vero che non tutti i cani si prestano facilmente al lavaggio dei denti, portando il padrone a trascurarne l’igiene, con tutte le conseguenze che essa può comportare.

L'alitosi del cane come sintomo di altri problemi  

Tra le altre cause dell’alito cattivo nel cane vi sono anche altre patologie più serie che solo il veterinario di fiducia è in grado di individuare. Tra queste si annovera il diabete mellito, che provoca un alito dall’odore fruttato, abbinato ad altre manifestazioni come sete intensa, aumento della quantità di urina emessa. 

È possibile inoltre che il cane sia affetto da patologie renali, manifestando alito che puzza di urina o patologie gastriche e/o epatiche, associate ad altre sintomatologie, come inappetenza, stipsi, diarrea, vomito o gengive e cornee di colore giallastro.

Infine, anche malattie polmonari o tumori di bocca o gola possono causare l’alitosi nel cane.

Trattamento per l'alito cattivo dei cani  

Sia che lalitosi del cane rappresenti un evento episodico, sia che permanga per molto tempo è sempre opportuno recarsi dal proprio veterinario di fiducia affinchè possa intervenire con eventuali trattamenti, a seconda della problematica rilevata.

Intervento del veterinario    

L’intervento del veterinario risulta necessario sia per trattare la presenza di tartaro nei denti del cane, che per diagnosticare eventuali patologie sospette, mediante un'accurata ispezione del cavo orale dell’animale, unita ad altri esami specifici. In caso di denti pieni di placca e tartaro, cause primarie dell’alito cattivo del cane, il veterinario può procedere eventualmente con una detartarizzazione ad ultrasioni.

Tale procedura consiste nell’eliminazione totale di tutto del tartaro, ma a differenza di quella manuale, che può essere fatta senza anestesia, richiede una sedazione del cane.  

Da qui la reticenza di molti padroni a sottoporre il proprio cane a tale trattamento, soprattutto quando il cane è anziano e la sua salute potrebbe essere messa a rischio da un’anestesia. Ecco perché alcuni padroni approfittano, nel momento in cui devono far sterilizzare il proprio cane o sottoporlo ad altri interventi non invasivi, per far effettuare al veterinario una pulizia dei denti.  

Pulizia e mangimi specifici       

L’alimentazione, quando si parla di alitosi nel cane, gioca un ruolo fondamentale: la scelta della tipologia di cibo, infatti, incide sulla salute dei suoi denti.  Le crocchette per i cani, ad esempio, grazie all’azione abrasiva che svolgono, favoriscono una buona pulizia dei denti. Al contrario i cibi umidi, le classiche scatolette per intenderci, rischiano di restare attaccati ai denti, favorendo l’insorgere della placca.  

In commercio esistono tuttavia delle soluzioni più rapide e fruibili per migliorare l’igiene orale del cane: alcuni snack infatti sono appositamente studiati per curare la salute delle fauci, agendo direttamente sui denti ed agevolando la rimozione dei depositi di cibo sulla superficie dentale.

Tra i prodotti di ultima generazione per la pulizia dei denti, ottimi rimedi per l’alito del cane vi sono anche degli integratori composti da alghe, che aggiunti direttamente al cibo, grazie ai loro enzimi, aiutano a dissolvere il tartaro, contrastandone la ricomparsa.   La rimozione della placca e del tartaro può essere agevolata anche con giochi specifici per il cane, concepiti proprio per la loro azione auto spazzolante.  

Naturalmente si può optare anche per il classico dentifricio e spazzolino. Fondamentale in tal senso sarebbe abituare l'amato quattro zampe al lavaggio dentale sin da cucciolo, evitando quindi spiacevoli forzature in età adulta. D'altronde, chi vorrebbe rischiare di mettere le mani in bocca ad un Pitbull poco propenso all’igiene dentale?              

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