Gli animali domestici possono contrarre il Covid?
E possono trasmetterlo?
Abbiamo letto per te attentamente il sito della FNOVI (Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Veterinari Italiani) per rispondere in maniera chiara ed esaustiva a questi dubbi.
È stato scoperto che gli animali da compagnia che vivono in aree ad alta infezione umana possono essere contagiati.
I cani appaiono poco suscettibili al SARS-CoV-2 e si registrano infezioni asintomatiche, mentre i gatti possono sviluppare patologie respiratorie, in forma lieve.
Tuttavia sulla base delle attuali conoscenze è improbabile che gli animali domestici infetti svolgano un ruolo attivo nella trasmissione del SARS-CoV-2 all’uomo.
La ricerca mette in luce che gli animali d’affezione riescono a produrre una sufficiente risposta immunitaria al SARS-CoV-2, dal quale guariscono rapidamente.
Questo significa anche che cani e gatti non costituiscono una fonte di pericolo per gli esseri umani.
I bassi rischi di trasmissione agli esseri umani uniti alla sorveglianza sierologica degli animali da compagnia potrebbe essere utile per eliminare ogni potenziale pericolo.
Le persone infette da SARS-CoV-2 dovrebbero preferibilmente evitare il contatto ravvicinato con i loro animali domestici: se possibile delegandone la cura ad altri.
In caso si sospetti o si abbia conferma di essere stati contagiati, se nel nucleo abitativo sono presenti animali domestici è necessario segnalarlo ai servizi veterinari della ASL. Al momento del primo tampone effettuato sul paziente, nella scheda epidemiologica sarà compreso anche il censimento degli animali da compagnia. Da remoto sarà monitorato anche lo stato di salute del nostro amico a quattro zampe.
A ottobre 2020 non esistono prove del fatto che gli animali domestici possano trasmettere all’essere umano il virus e svolgere un ruolo attivo nella diffusione di Covid-19.
Ma la sorveglianza veterinaria e gli studi sperimentali suggeriscono che gli animali domestici non sono immuni ma contraggono l’infezione attraverso il contatto con persone infette, analogamente a quanto si verifica per le persone.
La trasmissione da animale a uomo può essere probabile in determinate condizioni ambientali, come l’elevata densità di popolazione animale riscontrata negli allevamenti di visoni infetti.
Gli animali domestici – in particolare cani e gatti – che vivono con persone affette da Covid sviluppano rapidamente anticorpi capaci di neutralizzare il virus.
A confermarlo è stato un recente studio in pre-pubblicazione (ovvero in attesa che venga completata la procedura di verifica necessaria per ottenere il via libera da parte della comunità scientifica).
Tra gli autori dello studio anche Nicola Decaro, professore ordinario presso il Dipartimento di Medicina Veterinaria dell’Università di Bari, che già a metà marzo aveva diffuso sul canale YouTube officiale della FNOVI un video per tranquillizzare le persone sulla possibile trasmissione da cani e gatti. I ricercatori coinvolti nello studio hanno raccolto e analizzato i dati di 817 animali domestici sottoposti a tampone nel corso di visite di routine, soprattutto in Lombardia (ma anche in altre Regioni del Nord Italia, particolarmente colpite dal virus nei mesi da marzo a maggio).
Non è giustificato per nessun motivo adottare misure che possano compromettere in qualche modo il benessere del proprio animale!
Per garantire il benessere e la salute degli animali nei nuclei con persone con sospetta o confermata positività alla malattia, occorre adottare una serie di misure igieniche di base, come indicato sempre dal Ministero della Salute.
Ribadiamo che non vi sono evidenze scientifiche che cani e gatti trasmettano il Covid, ma di sicuro noi umani possiamo trasmetterlo a loro. Occorre essere cauti.
Articolo e grafica a cura di Marica Innocente