Una delle domande che spesso ci viene rivolta dai nostri Associati, anche quelli di grande esperienza, è : “Perché il mio cane abbaia alle persone ?”
Le storie sono sempre le stesse:
“suona il campanello di casa ed ecco che il nostro amico a 4 zampe inizia ad abbaiare, suona il citofono ed ecco che ancora comincia ad abbaiare, facciamo una passeggiata e incrociamo un passante ed ecco che il nostro amico inizia ad abbaiare e poi che sia un abbaio più o meno forte, sempre un abbaiare è.
La risposta del cane è sempre la stessa : abbaia!”.
E allora ci poniamo subito alcune domande:
“Ma perché fa così? Come posso fare per non farlo abbaiare?”
Però in primo luogo smarchiamo una cosa, con una premessa che sembrerà ovvia e banale, ma non per tutti:
“il cane abbaia perché è un cane” “Tu parli mentre invece lui abbaia”
E questo, credeteci, non è un fatto trascurabile.
Abbaiano e lo fanno proprio per comunicare con il proprietario, con altri cani e con le persone che incontrano.
Quindi, cerchiamo di essere chiari:
“se questo atteggiamento, l'abbaiare, vi infastidisce, forse non è il caso di prendere un amico a 4 zampe con voi”
Quello che certamente è possibile fare, tuttavia, è imparare a gestirlo nelle situazioni, affinché non esageri e la situazione diventi esasperante.
Innanzitutto è fondamentale avere uno spirito d'osservazione nei confronti del cane che abbaia, infatti ci sono diversi motivi che lo spingono a “parlare”.
Ad esempio c’è la paura, oppure sentono la necessità di proteggere il territorio come la casa, il giardino, l’automobile o persino lo “spazio personale” intorno al corpo.
I cani, inoltre, considerano i luoghi o i percorsi che frequentano spesso come loro territorio, perciò se porti il tuo cane a passeggio sempre lungo lo stesso percorso, probabilmente considera “suo” tutto quello che si trova sulla strada.
Proprio per questo, che siano maschi o che siano femmine, coprono le pipì degli altri cani,
Questo è il modo di dire : “Qui ci sono io e questa è tutta roba mia”
Molte volte, inoltre, abbaiano perché vogliono attenzioni.
I più chiacchieroni, possono abbaiare per salutare, oppure per ansia e frustrazione, quando rimangono per molto tempo soli.
Imparare ad ascoltare.
Saper ascoltare, quindi, diventa necessario.
Quando un cane abbaia perché è felice, solitamente, i suoi versi sono acuti.
Un latrato emesso come saluto può anche includere altri rumori, come lamenti o ringhi.
I versi che richiedono attenzioni sono spesso brevi e concentrati.
I latrati gravi o rauchi di solito indicano che il cane avverte un disturbo di qualche tipo, ad esempio paura o allarme.
Quando siete a fare quattro passi con il vostro cane e passa un'autoambulanza con le sirene spiegate, il cane ha qualche reazione?
Normalmente, scommettiamo di si; diteci voi cosa.
I latrati compulsivi, invece, hanno spesso un tono piatto, sembrano ripetersi e di solito sono accompagnati da movimenti compulsivi.
Ma detto sino ad ora tutto questo, come fare smettere il nostro amico a 4 zampe se l'abbaiare diventa davvero fastidioso e inopportuno?
Ecco alcuni piccoli ma semplici consigli da mettere in pratica.
Per prima cosa evitate di parlare al cane o di fare gesti con le mani come anche urlare, questa non è certamente una buona soluzione.
La cosa migliore, è ignorare completamente tutte le occasioni in cui il nostro amico pelosone abbaia.
Inoltre, può essere difficile in alcuni casi, ma se ne avete la possibilità è la cosa migliore da fare, voltategli la schiena.
Il messaggio che gli arriva, per lui sarà chiarissimo: “Io non apprezzo quello che stai facendo; io non apprezzo il tuo comportamento”
Però, attenzione, una volta calmo, quindi, fategli i complimenti e dategli un premio goloso.
Ovviamente, se il problema persiste, è certamente utile confrontarsi con un educatore, lui analizzerà la situazione e insieme a voi troverà le motivazione di tale comportamento, questo al fine di eliminarlo
Ma, solitamente, state tranquilli, un cane equilibrato che gode del giusto spazio e delle giuste attenzioni, nonché se esce abbastanza spesso per stancarsi, impara presto a non esagerare ad “alzare la voce” se non strettamente necessario.
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